martedì 23 febbraio 2010

Quanto tempo è passato. Credevo di non rivederti mai più...
Questa mattina mi sono svegliata e mi sono accorta che tutto era cambiato, tu eri al mio fianco dopo tantissimo tempo, eppure io non ti aspettavo.
Che cosa è successo? Perchè ti sei riprensentato qui?
Hai sempre amato le situazioni difficili, ogni cosa che si presentava problematica ti faceva ridere, andavi contro tutto e tutti pur di ottenere ciò che volevi.


We won't break, we won't die.

Ogni mattina mi svegliavo con il tuo sguardo addosso, dicevi di non riuscire a prendere sonno se mi avevi accanto, e che poi avresti voluto guardarmi mentre dormivo.
'Cucciola...' mi chiamavi così.
Allora ci alzavamo e le calde mattine d'estate avresti voluto non finissero mai. E così anche io.
Non c'era nessun altro che ci dava ordini, avevamo tutto controllo, solo io e te.
Amavo farti i dispetti e stuzzicarti, sapevo mi avresti riconcorso e da te non potevo scappare.
Ti sentivo ovunque, le tue mani erano ovunque su di me, e mi parlavi, mi dicevi che andava tutto bene.


La mattina seguente mi svegliai, e tu non eri più li.

Ti ho maledetto, avrei voluto che fossi sparito per sempre, perchè un oceano non poteva separarci.
Io non avrei resistito, e sentire la tua voce ogni giorno non era abbastanza per me, non sai quante lacrime ho versato, non lo saprai mai. E forse neanche io conoscerò le tue.
Sono stati i mesi più lunghi per me, è stata l'estate che avrei preferito dimenticare.

- Io tornerò, lascia che questo tempo passi.

Così, come se niente fosse successo, una mattina sei tornato, mentre io ancora riposavo nel nostro letto, sei entrato e mi hai accostato i capelli sussurrandomi di essere qui.
Mi svegliai subito e io non me ne accorsi, stavamo facendo l'amore, per la prima volta.
Avevo paura, ma non perchè non mi fidassi di te, sei sempre stato il mio punto di riferimento, tu mi davi forza, ed è per questo che andai contro ad ogni mio sentimento e fui sempre più decisa.
I tuoi baci erano dapperttutto, le lacrime mi scesero lungo il viso, senza che io ne avessi il controllo.

-
Cucciola va tutto bene, non piangere.
Mi rassicuravi con gli occhi pieni d'amore.
-
Non sono triste, è che non so..
Mi hai zittito baciandomi.
Quando mi tenevi fra le braccia tutte le mie paure scomparivano, non esisteva più niente e nessuno e io sapevo che avrei potuto contare su di te sempre.
Ci siamo amati tutta la notte.
Erano tante le domande che avrei voluto farti, ma non riuscivano ad uscire dalla mia bocca.

'Tutto questo tempo era al lavoro, certo, ma chi stava con lui?
Non poteva stare completamente solo.
Che cosa faceva mentre non era a telefono con me?'


- Non ho fatto altro che pensare a te ogni secondo..

Mi dissi. Non riuscivo a muovermi ero immobile sotto di te.
Ti abbracciai istintivamente, sentii il tuo respiro sul collo.

- Cucciola..

Conoscevi il modo in cui mi sentivo.
- Non mi sembra vero niente, dimmi che resterai questa volta.
- Io non posso e tu lo sai...
Non riuscii più a dire niente, non potevi andartene in questo modo, non adesso.
-
Sono stato uno stupido a partire, in questi due mesi sei diventata ancora più bella.. Come faccio senza di te?
- Allora non partire.

Dissi io quasi arrabbiata.
Sentii le tue mani sulla mia schiena avvicinarmi a te, ci siamo addormentati insieme.
Niente era più importante dello stare insieme in quel momento.

Mi facevo cullare, immobile.
..


Quella notte sognai cose terribili, ma ero cosciente, vivevo questo sogno facendo la spavalda e dicendo a me stessa che quando mi sarei svegliata tu mi avresti rasserenata.
..
Non eri più li. Eri partito quella notte stessa. Senza dirmi nulla, senza dirmi nulla!
Cercai il telefono, e di fianco a me trovai un biglietto, e disgustata pensai:
- Ah è così che mi ha lasciato, con un fottuto biglietto!


'Cucciola mia sono dovuto partire stanotte. Hai sempre detto che io ero la persona che non aveva paura di niente, che avrebbe attraversato il mondo per te. E' così, credimi, ieri non avrei neanche dovuto esserci, ho lasciato tutti senza che loro sapessero niente, e adesso il dovere mi sta chiamando. Non voglio staccarmi da te, e non voglio neanche che tu soffra, per questo ho deciso di non svegliarti. Lo sai quanto amo vederti dormire e sognare in pace.
Ti amo, sempre.'


Una lacrima bagnò il biglietto e in quel preciso istante mi buttai sul letto, ero stanca di tutto questo.
Sapevo che prima o poi saresti tornato e anzi, mancava poco alla fine dell'estate. Ma io ti amavo, eri tu la forza che mi teneva in piedi.

Qualche ora dopo mi hai chiamato e io corsi verso il telefono chiamando il tuo nome.

- Cucciola sono io...
- Ma, oddio sei tu... T..
- No aspetta, prima che tu inizi ad insultarmi.. mi sento un coglione. Vuoi la verità? Non sono capace ad amarti, non avrei dovuto lasciarti così, mi faccio schifo!
Sei scoppiato a piangere e sentii qualcosa cadere per terra.
- Sono stato capace a lasciarti da sola, non è questo che ti meriti!
Era quello che pensavo anche io in fondo..
Ma non potevo dirti che era tutta colpa tua, perchè non è stato così. Era il lavoro che tu hai sempre sognato di fare, e io non potevo fermarti, non dovevo.
Dissi tutto quello che pensavo, tutto quello che mi passava per la testa in quel momento.
Ero triste, non avevo motivo per tornare a casa e aspettarti a braccia aperte.
Non avevo motivo per sorridere.
[..]


La scuola non mi aveva abbandonata nemmeno per i mesi più caldi dell'anno.
Odiavo stare là dentro, e nel parcheggio speravo che posteggiata ci fosse la tua macchina.
Non era semplice speranza o sogno, io la vedevo davvero.
La vedevo dapperttutto, ma dentro non c'eri tu. Non c'eri.
Così me ne andai, delusa e spenta.
Il ritorno a casa era uno dei più tristi, attraversavo l'uscio e tutto quello che avevo davanti a me era un misero tavolo e cinque sedie che gli giravano intorno.
Quando c'eri tu invece, mi ci facevi sedere sopra, e mi baciavi, mi baciavi...
Ogni giorno sempre più lungo e interminabile... Aspettavo solo la tua chiamata.




























Ogni giorno era sempre più lungo e interminabile.






























Lungo e interminabile.



























Ero morta dentro.



Che cosa potevo fare...? Mancava poco, è vero.
Saresti finalmente tornato e non avremo più avuto niente di cui temere.
Ma ero distrutta, un giorno ancora e avrei potuto impazzire.
Vivevo con questo stato di ansia perenne, ogni notte era un incubo, ogni incubo era un pianto.
Avevo paura di dimenticare il tuo volto, erano passati più di due mesi, e per me è stato come invecchiare di un decennio.

Sta per grandinare, e io non so tremare... più.

Da li a poco saresti tornato tu, il tempo era passato, ed erano giorni che fissavo la finestra in attesa del tuo ritorno.
Così, come una sera qualsiasi, sentii il telefono squillare, eri sempre tu.
Risposi, per dirti ancora una volta che mi mancavi e che non potevo più restistere.
-
Pronto.. - Dissi.
-
Torno stasera amore mio, il volo atterra alle 2, non vedo l'ora, resta a casa che vengo più in fretta che posso, sto impazzendo dalla gioia!
- Oh mio Dio ma.. Sei sicuro? Intendo.. CRISTO!

Volevo raggiungerti.

Mi vestii affannosamente, il sorriso cominciò a spuntare sul mio volto, non capivo più nulla, dopo tutto questo tempo tu stavi tornando e non c'era nulla di più bello.
Diluviava fuori e non sapevo cosa indossare, presi la prima che si trovava dentro il mio armadio.
Il tuo felpone bianco e rosso.
Lo indossai e annusai il tuo profumo, non ho osato toccarlo da quando tu sei partito.
Presi la macchina e corsi in aeroporto, quando arrivai mi infiltrai tra la gente e sentii gli occhi addosso.

-
Signorina lei non può stare qui!

Mi agitai nella folla e corsi, lontano da quelli. Stavo più attenta a guardarmi indietro e cercare di seminarli quando...

-
Cucciola...!

Era la tua voce, eri proprio di fronte a me.
Tutta la tristezza era fuggita via, non aveva più il coraggio di ripresentarsi.
Tu sei stato tutto quello di cui ho avuto bisogno.
Ti sei tolto gli occhiali e hai lasciato cadere a terra tutte le valigie.
Ti abbracciai più forte che potevo e incrociai le mie gambe intorno alla tua vita.
Non dovevi più scappare.

-
Amore mio io.. Perdonami..

Non risposi e ti baciai sul collo...
Eri dimagrito troppo, ti ho trovato sciupato e senza forze.

-
Andiamo a casa, ti prego.

Abbiamo salutato tutti molto di fretta, anche se tutti volevano un mio abbraccio io non sapevo come dividermi fra te e loro.
Era importante che io non schiodassi mai lo sguardo da te.
Non riuscivo più a capire se tutto questo stava accadendo per davvero, forse avevi capito che ero confusa, spaventata, spaventata solo al pensiero di non risvegliarmi più accanto a te.
Hai stretto la tua mano nella mia e mi hai detto che tutto questo non sarebbe più successo.

-
Ancora un altro giorno e sarebbe morto di fame! - Aveva scherzato B.

Sul tuo viso leggevo benissimo la voglia di tornare a casa, solo con me, e io non ho aspettato altro da 4 mesi a questa parte...
Siamo tornati a casa con la mia auto, hai voluto guidare anche se eri molto stanco...
Volevi fare ogni cosa al posto mio, ed essere così servita e riverita non è che mi piacesse molto, perchè avevo paura che tu ti affaticassi troppo... non c'era verso di farti cambiare idea però.
Arrivammo a casa e tu non vidi l'ora di attraversare la porta per stenderti un pò, riposare e restare sereno, senza affanni, e io ero li con te, finalmente.

-
Lascia li le borse, disfo domani io le valigie cucciola... Intanto vieni qui.
- Ma questi vestiti non si mettono a posto da soli, faccio tutto io.


Mi hai guardato con l'aria di sfida e allora io non ho resistito.
Mi sono seduta di fianco a te e ti guardavo mentre respiravi profondamente e godevi di quel letto che ti faceva sentire a casa.
Nessuno sarebbe venuto a disturbarti e tu questo lo sapevi bene.

-
Ti chiedo ancora scusa.. sono settimane che penso alla mia stupidità.

Con un filo di voce mi hai implorato di perdonarti. Ma non dovevi pensarci più oramai, tutto era passato.
Così ti baciai, e decisi di addormentarmi insieme a te.


- Sei tutto quello che voglio.


L'indomani mi svegliai con lo spendido profumo di caffè sotto al naso, pensai che qualcosa fosse bruciato nel cuore della notte e mi avesse fatto balzare.
Ma dimenticai che non ero più sola in quella casa così grande.
Mi infilai il primo paio di calzoncini che trovai, e scesi le scale lentamente, non volevo che tu mi sentissi.
Quando entrai in cucina vidi il tavolo apparecchiato completamente, due bicchieri di aranciata, una brocca d'acqua e delle fette biscottate.
Avevi appena cominciato ma ti stavi impegnando così tanto.. Come se dovesse venire a colazione la regina Elisabetta II d'Inghilterra.. forse lo ero per te.
Non feci in tempo a fare un altro passo che dicesti: -
Signorina, come preferisce le uova?

Mi coprii il volto per la vergogna, come diavolo sei riuscito a vedermi??!
Ti sei avvicinato e mi hai baciato dicendo che nulla riusciva a sfuggirti.. Quanto mi facevi sorridere.


Siamo rimasti a fissarci negli occhi abbracciandoci per un pò.

Avrei voluto che quell'attimo fosse durato sempre e per sempre.
Eppure perchè non è stato così?
Che cosa c'era che non andava...? Avresti potuto fare qualsiasi cosa, tu ne eri in grado. Invece...

Zoom into me, I know you're scared...

Avrei voluto essere stata capace di farti sentire meglio, odiavo quando mi sorridevi a forza.

-
Ora è tutto ok, sono qui con te.

Avrei voluto litigare, buttare in terra tutto dalla rabbia, forse tu te ne eri accorto, quel mondo ti aveva cambiato, e ora che eri ritornato nessuno meglio di me poteva vederlo in modo più chiaro.
Continuavi a negare, continuavi a toccarmi e avvicinarmi a te, come se volessi recuperare qualcosa ma... tu non potevi nascondermi niente.

-
Cucciola voglio dimenticare quello che è stato... Il problema sono solamente io.

Ti implorai di continuare.

- Credevo che tutto questo avrebbe riservato una vita piena di entusiasmo e vittorie continue. Eppure sono stanco... Se non avessi te e i miei compagni...
- ...Che cosa?
- La mia agitazione è tale che potrei mandare al diavolo tutto.

Perchè tutto quello che mi stavi dicendo non era un discorso nuovo per me?
Avevo capito che una parte di te era rimasta in quel mondo così lontano...

-
Se sei obbligato a fingere davanti a tutti te lo concedo, ma con me non ci riuscirai.

Ti sentivi capito e di nuovo al sicuro fra le mie braccia, anche io ti ho promesso che non ti avrei lasciato più andare.
Le persone che da sempre ti circondano sono così squisite. Sia con te che con me...
Non sono solo compagni di avventura, sono soprattutto fratelli. O almeno, uno lo è sempre stato.
Mi sono sempre chiesta qual'era la sensazione che provavi.
A volte la sua gelosia nei tuoi confronti è morbosa, ma ti confido che anche io vorrei una persona a cui rimproverare una cosa del genere.
Sono sempre stata sola, nessuno qui condivide il mio stesso sangue.
Vi ho amati dal primo istante... E' questo che voglio farti capire...
Anche se tutto appare così faticoso e oscuro da affrontare, sappi che questo percorso non lo intraprenderai da solo.


-
Ci sarò... sempre.

Tutte queste cose le ho sempre sentite in modo diretto, e tu non esitavi un istante per stringermi a te e consolarmi.
Non si può completamente dimenticare, ma nemmeno ignorare la mia, la nostra presenza.

Subito avvertii quella voglia in te, quella voglia di mandare al diavolo ogni pensiero.

Potevamo contare solo su di noi.

-
Cucciola... Ti prego andiamo va da qui, prendo la macchina, intanto prepara una borsa per me e per te.
- C.. cosa? Dove vuoi andare?
- ... Non lo so, ma sei al sicuro con me.
Sono stata complice di tutti questi tuoi piani, così corsi di sopra a prendere un paio di zaini...
- Quanto tempo dovremo stare via??
- Una notte è sufficiente... giusto il tempo di arrivare lontano e poi tornare indietro.
- Sentii la tua voce rispondermi dal cortile.

L'idea di scappare mi ha sempre eccitato e con te non temevo nulla, è vero.
Però.. che cosa avrei potuto portare con me?
E se qualcuno voleva raggiungerci?
Per telefono o magari.. sapere l'esatto posto in cui ci saremmo trovati?
Che cosa avremmo fatto allora?
Ho avuto un attimo di panico, e in più non riuscivo a trovare nè il tuo portafoglio nè il tuo telefono.. solo più tardi realizzai che ti era sempre più comodo tenerli nelle tasche enormi dei tuoi pantaloni altrettanto larghi.
Tiravi fuori il telefono solo per fotografarmi mentre io non me ne accorgevo...
Non mancava quasi più nulla ma continuavo a girare per la casa, l'angoscia di dimenticare qualcosa mi ha sempre assalito.

- Dobbiamo andareee!
- Ma oddio, ti prego aspetta un secondo non mi ricordo se... Magari lo dimentico e io, aspetta davvero, fammi controllare, è sicuramente qui..


Sei salito di sopra e mi hai trascinato dentro la macchina e io ridevo, implorandoti di lasciarmi perchè troppi dubbi si scontravano nella mia mente.

- Sei qui amore, non ho dimenticato nulla.

Hai messo in moto e siamo partiti, finalmente avevamo lasciato tutto, forse solo per un pò.
Non c'era musica che ti piacesse, abbiamo parlato e tu continuavi a farmi sorridere continuamente.

-
Ah, oh mio Dio, sono trenta secondi che non ti bacio sto entrando in crisi.
- Ahahah amore devi guardare la strada hahah dai!
- Nooo, ma io sono troppo bravo, posso fare anche due cose contemporaneamente, anzi tre!


Non mi era mai capitato di provare una gioia simile..
E guardando fuori dal finestrino non provavo altro che tanta liberazione e benessere, tu mi rendevi realmente felice.
Non avrei pensato più a nulla.

-
Sei un angelo...

Lo credevo davvero.
Ma.. aspetta un momento. Tu eri riuscivo a sentirmi.. Lo dissi sottovoce, credendo di non essere ascoltata..
Così non pronunciando una parola tu continuasti a guidare, guardando nella tua direzione.
Qualche minuto dopo ti ho sentito girarti verso di me prendendomi la mano e dicendo..


-
No tu lo sei.. Mi hai salvato.

Cercai di trattenere le lacrime, la nostra fuga avrebbe dovuto essere tutto meno che angosciosa e triste.
Eppure avevo paura, magari era tutta un'altra scenata, da li a poco saresti partito di nuovo e io sarei stata male come prima.
Erano giorni che non mangiavo, sapere che tu saresti arrivato mi dava un senso di ansia ancora maggiore.
E.. infine mi mettevo ad ascoltare una canzone che dicevi di aver scritto per me, che nessuno avrebbe mai scoperto.
Nessun suono particolare, della tua voce neanche l'ombra ma.. mi faceva sentire amata.
L'ascoltai la prima volta nei primi caldi giorni di maggio, quando ancora ero tra le tue braccia.
Non mi rivelasti proprio tutto ma solo l'idea di avere quei tre minuti registrati solo per me mi rendeva entusiasta al massimo.
Così, quando sei partito, la gioia si è trasformata in terribile senso di solitudine.
Anche lungo la strada perchissàdove mi sentivo sola. Era una sensazione strana, non avrei dovuto, lo so.
Ma nessuno mi avrebbe dato quella sicurezza che cercavo.
Così per distrarci dal quel pensiero accesi la radio, in riproduzione c'erano solo le canzoni che amavi di più ascoltare.
Allora tu dissi...

-
Sai, vorrei buttare questo cd pieno di tamarrate, mi ricordano quando ancora non ti conoscevo, ora non avrebbe senso tenerle no?
-
Non devi dimenticare chi eri. - Risposi io.
Mi guardasti quasi sorridendo, non capii bene che cosa stesse davvero a significare...
Forse eri d'accordo con me; mi piace pensarlo.
[..]
Erano passate così circa due ore piene di silenzi, risate e ricordi.
Dissi -
Un hotel! -
-
Bene, vada per quello!
Mi hai risposto in un modo così deciso, non ci hai nemmeno pensato un attimo.
Eppure non era un ostello, di quelli da film dell'orrore, con porte cigolanti e muri che cadevano a pezzi.
Merda, era uno dei più belli che avessi mai visto.

-
Che occhio amore, questo hotel mi piace da morire...
- Uumh, si... Ma perchè sei voluto venire qui? Restare a casa.. non era uguale?


Mi hai stretto la mano e non hai parlato, ti chiesero i documenti e pagasti subito.
Era il momento di prendere l'ascensore e di salire al terzo piano, dove si trovava la stranza che ci avevano affidato.

-
Sai... - finalmente risposi.
- Mi hai beccato. Voglio scappare da tutto e da tutti, voglio stare solo con te.


Sapevo che ti divertivi a dirmi certe cose, così ti lasciai fare ed entrammo.
Non sapevo nemmeno dove realmente ci trovavamo...
-
Amore, casa quanto dista da qui? Sei sicuro di ricordati la strada per tornare indietro?

[HAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH]

Diavolo.

Mi presi in braccio e mi buttasti dolcemente sul letto e continuavi a fissarmi sorridendo.

-
Amore così mi metti paura però...
- Oh no cucciola, non era questa la mia intenzione... è che mi sembra... che ne so, è tutto reale?


La sensazione era più o meno la stessa anche per me, ma devo confessarti che essere tua prigioniera è sempre stato uno dei miei desideri, haha.

Dopo aver riso insieme tu... Eri come incantato a guardarmi.
Mi presi il viso e mi baciasti ... Volevo chiederti io ora di fare quel passo, insieme, ancora una volta.

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