venerdì 19 marzo 2010

"Lasciate un messaggio dopo il bip!"


"Hey... Cucciola sono sempre io. Questo è il quarto messaggio che ti lascio, ti prego rispondimi, non ce la faccio a non sentirti. Se ce l'hai con me allora chiamami e dimmi quanto mi odi... Così forse me lo metterò in testa una volta per tutte che sono un idiota."

La mattina seguente mi alzai con sei messaggi nelle chiamate senza risposta, tutti tuoi.
Che cosa cercavi di spiegare?
Che cosa cercavi di dirmi ancora una volta...?
Non ti avrei più ascoltato, ero troppo impegnata a farmi salire il sangue al cervello.
Dopo tutto quello che ti avevo confidato, hai avuto il coraggio di farlo di nuovo...
Non ci sono colpe. E io lo sapevo, lo sapevo benissimo.
Ma ero arrabbiata... ero spudoratamente incazzata con te.
I minuti passavano, tra me e il telefono esisteva una sfida continua; uno stato di ansia mi possedeva completamente.
Che cosa stava succedendo?
Ti avrei richiamato?
La voglia di insultarti era più grande di me.
Sapevo però che sarebbe stata dura senza sentire la tua voce...
Composi il numero.
Gli attimi che ci dividevano oramai si stavano esaurendo.


- Pronto! Pronto! Pronto chi parla?! Pronto??


Quella tua preoccupazione mi spaventò letteralmente e, pentita di non averti richiamato prima, decisi di non dire nulla...
Tutto quello che ricevevi dall'altra parte del telefono erano i miei lunghi e profondi respiri.
Nessuna voce, nessuna questione... Era il silenzio a parlare.

- Cucciola... Sei tu...


Che cosa potevo rispondere?
Qual erano le parole giuste?
Il mio pianto disperato spiegò molte cose... E prima che tu riuscissi a dire altro con tono deciso risposi:

- Aspetta... Aspetta a dire qualcosa, hai già fatto troppo per i miei gusti...

Non rispose nessuno e così andai avanti.

- Non so nemmeno io come mi sento in realtà, e ora che ho realmente bisogno di te, hai preso le tue cose e te ne sei andato di nuovo... Io, io non lo so come posso resistere... Probabilmente parlarne con te non servirà a niente, perchè non sei tu che decidi il da farsi... Ma se sarai costretto a stare così tanto via da casa allora... Allora non so... Intendo...

- Cosa? Allora cosa?? Faremo qualsiasi cosa... Basta che lo voglia tu... Mi salverà... Ti prego parla, dimmelo!

- Intendo... Portami con te.

Un lungo brivido scese giù lungo la mia schiena.
Dove avevo trovato il coraggio di dire una cosa simile!?
Era da molto tempo che pensavo a ciò...
Che azzardata conclusione, che follia sarebbe stata...


- Amore... amore mio... Se è questo che vuoi, lo faremo, lo faremo insieme... Non voglio che tu stia in mezzo a queste persone però...

- Troveremo un modo, troveremo un modo!

Ero disposta a fare qualsiasi cosa per te... per noi.

- Solo una cosa, cucciola...

- Sì? - La mia voce tremava, la mia anima credeva in un sogno in più.

- Venendo qui... Venendo qui non ho trovato B.

- Cosa? Che significa?

- Ho paura che sia ancora a casa... Si solito partiamo sempre insieme, ma a volte ci raggiunge dopo perchè ha meno lavoro da fare rispetto a noi... Ti prego, cucciola... Sii prudente.

- Vuoi dire che è qui??! - Il panico mi pietrificò.

- Voglio dire che io sono a kilometri da te e non posso proteggerti da lui... che magari è dietro alla tua porta.


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