venerdì 26 marzo 2010

Posso farcela... Posso farcela anche da sola.

Ogni giorno era una lotta continua.
La notte portava solo il dolore di un nuovo giorno che sarebbe cominciato ancora una volta, senza te.
Non riuscivo più a provare quei sentimenti puri e sinceri che mi tenevano "in vita".
Vivere significava dimenticarti... e per me era dannosamente impossibile.

Da quando te ne andasti il sole smise di brillare...
o forse ero io che non davo molta importanza alla sua esistenza.
Tutto assomigliava ad un ritorno al passato, un ritorno alle estati precedenti, quelle che io passavo a scuola, e tu in giro per il mondo.
Poteva davvero continuare in questo modo?

Non esisteva più nulla.
Non esisteva più la nostra ora di cena, non esisteva più il suono della tua sveglia al mattino.
Che cosa poteva uccidermi davvero?
Le nostre abitudini si trasformarono lentamente in tempo perso a ricordare qualcosa che era stato interrotto.

- E' tutta colpa mia...

Che cosa dovevo fare? Perchè non seguivi il tuo cuore?


Io, al contrario di te, usavo solo quello.
Il mio rendimento scolastico era calato a picco, i professori dicevano solo cazzate per quanto mi riguardava.
Era più comodo non ascoltarli, giusto?
Pensare a te qualche ora in più non complicava la situazione.
Si può dunque dire che ho buttato via parecchi mesi della mia vita.


Soltanto una sera fu diversa.

Riesco a ricordarmi ogni cosa di quel 30 agosto.
Come ero solita fare, mi lasciai cadere sul divano, le braccia sembravano quasi toccare il pavimento.
Ero stufa della scuola, specialmente di quel voto pessimo preso il giorno prima.
Stavo per chiudere gli occhi, quando improvvisamente...

- E' permesso...?

In quel momento realizzai di aver dimenticato la porta aperta, maledetta me, poteva essere chiunque!
Balzai e corsi verso l'ingresso...

- Chi è, chi è?? - Ero veramente spaventata.

Una mano gelida mi toccò il braccio, come se cercasse di farsi forza per entrare.

- Ooh... Martha, sono io, B., sei impazzita a lasciare tutto aperto? Poteva entrare un ladro! Oppure... Um no, i ladri non entrano dalla porta! Ahah!

Presi uno spavento anche dopo.
Che cosa voleva ancora da me? Che ci faceva a casa di suo fratello?

- Fammi entrare dai, è da troppo che non ci vediamo!

Non trovai il coraggio di spicciare parola, dopo tutto quello che era successo, avevi avuto il coraggio di ripresentarti.

Quale reazione sarebbe stata la migliore?

- Allora... ehm... Che strano vederti qui tutta sola!

- Già... è strano anche per me...

Con un filo di voce risposi; stavo attenta a controllare ogni sua singola mossa.

- Bhe? Non mi offri nulla?!

Senza avere altra scelta, girai le spalle e andai verso la cucina, più gli stavo lontano, più la situazione poteva definirsi "sotto controllo"...
Ma neanche quello bastò per tranquillizzarmi.
La tue parole ancora mi suonavano nella testa.

- Sono a kilometri da te e non posso proteggerti da lui...

Ero persa, completamente.
Rovesciai parte del caffè per terra, sul tavolo c'era solo un gran casino.
Sarebbe servito un bel pò di tempo per rimettere tutto a posto...


- Che è successo?? Oddio stai bene? Lascia che ti aiuti...

Nessun commento:

Posta un commento