giovedì 11 marzo 2010

Non avevi più scuse, e giustificarti ormai non sarebbe più servito a niente.

- Non so che cosa dirti... Poteva pensarci due volte prima di fare quello che ha fatto...
- Dimentichi di chi stiamo parlando, dimmi che è così...

Le tue parole cercavano quasi di ribellarsi, come se volessero evitare l'esistenza di un problema così grave.

Finimmo di discutere appena prima dell'ora di cena, parlammo per tantissimo tempo... Ma nessuna conclusione assomigliava a quella che rientrava nei miei piani.

Ero quasi sul punto di impazzire, dovevo assolutamente trovare una soluzione... E questo mi spinse a diventare ancora più testarda e ostinata con te.

- Cucciola... io sto bene così.

- Io non sto bene invece! Io non sto bene... non possiamo più vivere in questo modo. Io non sto bene così perchè ho veramente bisogno di voi... di voi due. Ho bisogno di trovare la forza... Rappresentate tutto quello che non ho mai avuto... Non può svanire, non deve, promettimelo...


Quel senso di vuoto mi portò a dire cose che non avrei mai immaginato... era il cuore che parlava.
Aspettavo solamente una tua mossa, e dopo sarebbe tornato tutto come prima...

- Ho deciso amore, andrò da lui... Ma ricordati che lo faccio solo per te.

Qualcosa stava leggermente cambiando finalmente, un confronto diretto avrebbe aiutato entrambi.

- Però... solo una cosa... Tu resta qui. Potremmo litigare di nuovo... e se dovesse alzare la voce con te non glielo perdonerei mai.


A quel punto, potevo solo pregare... Non poteva di nuovo fallire.

...

Ti sei avvicinato all'entrata con area decisa e, chiudendoti la porta alle spalle mi salutasti con un lungo bacio.

- Torno subito... stai tranquilla.

Mi sentivo vicino a te ora più che mai...


Quella sera, lasciasti la macchina in garage e attraversasti a piedi tutto il percorso che portava a casa sua.
Per strada non c'era anima viva...
Parevi da solo, osservato dalle luci della notte.
Casa di B. era oramai a pochi metri da te.

- Sono... Sono io...

Nessuno si aspettava una risposta a quell'ora.
Invece, la sua voce apparse all'improvviso.

- Ma... Sei... Tu.


La situazione, più imbarazzante che mai, mise a disagio entrambi.
Due mesi di silenzio avevano fatto scendere un'atmosfera grigia sul vostro rapporto.

- Entra, fa freddo. - disse B. premurosamente.
- Come mai sei ancora in piedi...? Credevo fosse già tardi per te.
- Bhe... da molto tempo faccio fatica a prendere sonno la notte... a quanto vedo però non sono l'unico.

Un sorriso apparve sui vostri volti, lo spirito di B. ti aveva contagiato all'istante.

- Senti... voglio farla breve. - hai aggiunto poi.

- Come prima cosa... vorrei che tu sapessi che è solo merito di Martha se io sono qui ora... Non avrei mai fatto nulla di tutto questo se non fosse stato per lei... Lo sai,sono troppo orgoglioso.

B., senza mezzi termini, pose fine all'eterno imbarazzo dicendo...

- Sì... fino ad oggi, eri anche troppo orgoglioso per ammettere che quella ragazza ti ha cambiato la vita... E io questo l'ho capito... L'ho provato sulla mia pelle.

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