mercoledì 12 maggio 2010

E adesso.. chi eri tu?
Il principe che arrivava guidato dal suo nobile destriero?

Stringevo il telefono fra le mani, e ogni tanto mi voltavo indietro, tenendo d'occhio un eventuale arrivo di B.

Non vedevo l'ora che tu arrivassi, davvero..
Volevo rendere la situazione più presentabile possibile; io mi ero ridotta quasi pelle e ossa, e non me ne ero accorta nemmeno io, troppo impegnata a pensarti.
Non mangiavo solo per non perdermi in cose inutili.. non si sa mai, saresti potuto tornare da un momento all'altro, no?

In quell'attimo però, erano i capelli totalmente in disordine e i pants un po' sporchi che mi facevano sentire impresentabile.

E il trucco? Avrei dovuto incipriarmi il naso prima di partire! Chissà com'era il mio viso in quel momento, colpa anche della stanchezza.


- Sei bellissima...


Una voce echeggiò nell'aria, senza avere una figura, senza presentarsi davanti a me.

..

Passò qualche secondo una mano mi prese il braccio, mi stava invitando a voltarmi ma non ne ebbi il coraggio, o almeno per quell'attimo.

- Cucciola... Sono io...

Appena voltai le spalle vide te, quel corpo gracile, quelle mani affusolate, quegli occhi profondi come l'oceano.
Riuscii ad avvolgere le mie braccia intorno a te; i nostri corpi si confondevano legati da una sensazione che straziava i cuori e rompeva l'aria.

- Amore..

Mi baciavi così forte.. sentivo le tue dita correre su e giù lungo la mia schiena.
Quella fu una delle poche volte in cui ti vidi piangere davvero.
Non eri commosso, era un vero e proprio pianto.. Le lacrime ti segnavano il volto decise, bagnandoti le guance che diventano un po' più rosse come quelle di un bambino.


- Ti amo, io ti amo, non ti lascerò mai più!..

Che sorriso si aprì sul mio viso.. e così sul tuo.. e così sulla nostra anima.
Ora non ci sentivamo più soli.

Il tuo abbraccio riusciva a farmi staccare i piedi dal suolo.
E tu lo sai, ho sempre sofferto di vertigini... Ma non ho mai avuto paura se a tenermi c'eri tu.


- Non sono mai stato meglio, lo sai questo amore? Mai...

Mi limitai a sorriderti e a baciarti di nuovo, le parole avrebbero fallito la loro missione di esprimere.

- Ho un sacco di cose da dirti, ho sacco di ragioni per cui dovrei scusarmi..

Ti sfiorai la bocca con un dito e senza fare troppo rumore dissi..:

- Non devi preoccuparti.. Non riuscirei a sentire niente in questo momento.. Torniamo a casa ti prego.. E poi.. Di sopra c'è ancora B.. Dimentichi..?

La tua espressione cambiò improvvisamente e, preoccupata, non dissi nulla.
Stringendomi la mano mi portasti fuori da lì...
Corremmo contro la città e attraverso il tempo.

- Dove stiamo andando?? - Chiesi io.

- Fidati di me!... Questa volta non me ne andrò!

Arrivammo in un parcheggio sconfinato, e la tua macchina stava ferma proprio lì in mezzo a tutte le altre.. Forse un po' troppo lontana per le mie gambe.

- Guarda, facciamo così..

Ti inginocchiasti pian piano e riuscì ad appoggiarmi sulla tua schiena.
Così me ne stavo quasi sdraiata su di te a pancia in giù, mentre casa, anche se con tanta immaginazione, era sempre più vicina.

- Sei proprio la mia bimba eh..

Scoppiò la mia risata, quasi esplosiva, così piena di colore.
Non potevo chiedere altro di più.. avevo tutto, la mia vita era nelle tue mani.. nelle tue carezze, nei tuoi baci, nella tua comprensione e nei tuoi sguardi.. era nel tuo modo di amarmi, nel tuo modo di spezzarmi il cuore.. nel tuo modo di farmi sentire viva.

Nessun commento:

Posta un commento